Storici Latini. Cesare, Nepote, Sallustio, Svetonio, Tacito
Aa. Vv.Sono raccolte in questo volume le opere degli autori che meglio seppero
descrivere e interpretare le vicende della più grande potenza civile e
militare del mondo antico nel momento del suo culmine. Il De bello
gallico e il De bello civile di Gaio Giulio Cesare sono considerati,
oltre che testi fondamentali dal punto di vista storico, due gioielli di
equilibrio e di eleganza letteraria; Cornelio Nepote, grande amico di
Cicerone e Catullo, affidò alle biografie di re, condottieri, poeti
greci e latini del De viris illustribus la testimonianza di stili di
vita tanto virtuosi da far rimpiangere il tempo antico; il De
Coniuratione Catilinae e il Bellum Iugurthinum di Gaio Sallustio Crispo,
contemporaneo di Cesare, narrano le tragiche vicende di Catilina e
Giugurta, che con diverse motivazioni scelsero di opporsi a Roma e
pagarono duramente le conseguenze della loro sconfitta. Con Gaio
Svetonio Tranquillo, che fu segretario particolare dell'imperatore
Adriano, entriamo in epoca imperiale, e gli imperatori delle dinastie
Giulio-Claudia e Flavia, di cui a Svetonio interessa soprattutto
l'aspetto umano e quotidiano, sono i protagonisti del De vita Caesarum,
opera che ebbe un enorme successo. L'affresco più poderoso dell'epoca
imperiale si deve a Publio Cornelio Tacito, che scrisse durante il regno
di Adriano.